venerdì, Novembre 8 2024

Quanto l’uso dei social media influenza la percezione che le donne hanno del proprio corpo?

Un recente studio dal titolo The Mediating Role of Appearance Comparisons in the Relationship Between Media Usage and Self-Objectification in Young Women, pubblicato sulla rivista di psicologia Young Women – Psychology of Women Quarterly ha cercato di rispondere a questa domanda indagando da vicino il rapporto tra l’immagine che le donne hanno del proprio corpo e l’uso di diversi tipi di media:

Facebook

Internet

Televisione

Riviste

In particolare, lo studio esamina il fenomeno dell’ auto-oggettivazione del corpo femminile.

Il presupposto si basa sul fatto che il ritratto che i media offrono delle donne è spesso concentrato sul loro aspetto fisico, piuttosto che sulle loro abilità o sulla loro personalità. Perciò l’esposizione a media che promuovono l’immagine della donna come oggetto sessuale provoca, nelle adolescenti, un vedersi attraverso questa chiave di lettura.

Questa teoria, chiamata teoria dell’oggettivazione, mette in guardia sugli aspetti più pericolosi del fenomeno: l’auto-oggettivazione può portare a disturbi alimentare, disturbi di ansia, vergogna del proprio corpo e depressione.

L’indagine è stata condotta nel Regno Unito su un campione di 150 ragazze di età compresa tra i 17 e i 25 anni, le quali hanno compilato dei questionari riguardanti:

● il loro utilizzo dei media;

● la tendenza a paragonare il loro aspetto fisico con quello degli altri in generale;

● l’abitudine a confrontare il loro corpo con quello di specifici gruppi di persone su Facebook, come amici o conoscenti.

I risultati hanno mostrato che l’utilizzo di Facebook è legato al fenomeno dell’auto-oggettivazione dato che il social network per eccellenza è focalizzato sull’aspetto fisico. Infatti, Facebook è il luogo in cui condividere foto personali e ricevere commenti di apprezzamento da parte dei propri amici virtuali, rafforzando o indebolendo così la propria fiducia in se stessi.

Solo nel 2013 sono state condivise su Facebook ben 250 miliardi di fotografie; questo dato unito alla sempre più crescente popolarità del mezzo tra le giovani donne e il tempo speso sul social network (circa due ore al giorno secondo l’Australian Bureau of Statistics), fa comprendere quanto potere abbiano le immagini che vediamo scorrere nelle timeline sulla costruzione della percezione del corpo femminile.

Lo studio conclude che il fenomeno dell’auto-oggettivazione scaturito dall’uso di Facebook è correlato al fatto che le ragazze hanno una tendenza a paragonare il proprio aspetto fisico a quello delle altre donne.

In particolare, il confronto tra la propria fisicità e quella altrui avviene maggiormente in relazione con i propri coetanei, amici o conoscenti, piuttosto che nei confronti di celebrità. Questo è dovuto al fatto che lo stile di vita è più simile e che i coetanei rappresentano un ideale fisico maggiormente raggiungibile.

Da ciò si può comprendere quanto potere abbiano i nuovi media, in particolare i social network come Facebook, sulla percezione che le giovani donne hanno del loro corpo.

Per questo è fondamentale far comprendere alle ragazze soprattutto adolescenti che esiste una netta separazione tra il mondo online.

Dovremmo insegnare loro che ogni donna è unica e irripetibile, splendida a suo modo; che gli stereotipi in cui ci imbattiamo ogni giorno sono modelli inesistenti. Ogni donna ha i suoi difetti, anche quelle che sembrano essere perfette. Quello che fa la differenza sta nell’accettare le proprie imperfezioni e piacersi per come si è.

È questo il segreto per avere un sereno rapporto con se stesse e con mondo che ci circonda. Perciò, care ragazze, scollegatevi dai social network, posate gli smartphone e smettetela di ossessionarvi.

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