giovedì, Dicembre 12 2024

“Il disagio per non offrire, potendo, l’uso della tecnologia più avanzata ai propri figli – anche ai più piccoli – …riguarda molti genitori”. Naomi Schaefer Riley, madre di tre figli ed ex giornalista del New York Post e Wall Street Journal, mette in dubbio questo luogo comune.

Nel suo libro, Be the Parent, Please: Stop Banning Seesaws and Start Banning Snapchat; Strategies for Solving the REAL Parenting Problems , Riley esplora gli aspetti positivi e negativi dell’uso della tecnologia in famiglia, in particolare quando diventa l’unico strumento di crescita e formazione dei propri figli. Per i genitori che cercano di crescere i propri figli in questo mondo ad alta densità tecnologica e in continua evoluzione, è difficile trovare quali sono i modi migliori per allevare i bambini in modo giusto. Riley ne è perfettamente consapevole e, nel suo lavoro, mette Iuce quello che a suo avviso si deve fare e quello invece che si deve assolutamente evitare.


Come utilizzare la tecnologia nella crescita dei nostril figli

Per la maggior parte dei genitori, utilizzare la tecnologia con i bambini sembra naturale e logico. Tuttavia la tecnologia cambia di continuo. Per tenere il passo genitori, adolescenti, bambini e anche i neonati la devono utilizzare costantemente ed essere aperti a imparare sempre cose nuove. Un uso frequente della tecnologia tuttavia può sfociare in cattive abitudini che non sono buone per la crescita dei nostri figli. Molti genitori fanno in modo che i propri bambini entrino in confidenza con la tecnologia in
giovane età in modo che possano essere da subito in grado di padroneggiarla. Spesso infatti, i genitori usano video tutorial e giochi per neonati e bambini, per consentire loro di imparare presto nuove cose, anche in maniera autonoma. Tuttavia, in che modo l’uso precoce della tecnologia può aiutare realmente i nostri bambini?

Riley sottolinea che video educativi e altre risorse simili possono aiutare i nostri bambini, ma non possono mai sostituire l’interazione e l’istruzione reale dei genitori. Tutti gli studi pedagogici infatti dimostrano che, senza interazione e guida parentale, i bambini seduti di fronte a videogiochi come Sesame Street o iPad non ricevono stimoli utili per la loro crescita e apprendimento.

Per quale motivo i genitori fanno usare la tecnologia ai propri figli in tenera età?

L’autrice analizza le singole ragioni per cui i genitori finiscono per cedere alla pressione dei propri figli fino a permettergli di utilizzare la tecnologia già in tenera età. I motivi sono vari: per tenerli aggiornati in modo che non rimangano dietro i loro coetanei, per distrarli o tenerli occupati mentre loro si riposano o lavorano. Qualunque sia il motivo, i genitori vedono in genere la tecnologia come uno strumento fondamentale di cui è davvero impossibile farne a meno.

Un altro motivo principale per cui i genitori permettono ai propri figli di usare la tecnologia fin da piccoli, è la possibilità di essere sempre in comunicazione con loro. Dare un cellulare ad un bambino permette infatti ai genitori di tenere sotto controllo i propri figli più facilmente. Per molti genitori, è semplice fornire ai propri figli di nove o dieci anni un cellulare piuttosto che negarglielo.

E’ difficile essere genitori quando la tecnologia ci sostituisce nel nostro ruolo.

Con i bambini che si abituano ormai a ricevere telefoni e tablet fin dalla più tenera età, i genitori possono trovare anche delle difficoltà nuove, dovute al bombardamento schiacciante e continuo della tecnologia. Nel confrontare la propria vita passata con quella dei propri figli, molti genitori sentono un vuoto enorme e sentono di non avere la capacità di comprendere i problemi che la tecnologia ha introdotto negli adolescenti di oggi.

Questo effetto continuo della tecnologia ha accentuato le insicurezze dei ragazzi e fa leva, in modo negativo, sulle loro emozioni.

I genitori trovano difficile aiutare i propri figli a superare questi momenti perché i ragazzi sono costantemente distratti dai messaggi dei loro coetanei, dei vari influencer presenti sul web e sui social. Così, i genitori devono combattere la presenza schiacciante della tecnologia per mettersi in comunicazione con i propri figli e in questo scontro, ne escono spesso oscurati e perdenti.

Conclusioni

Questo libro è un campanello d’allarme per genitori, insegnanti e tutti coloro che si occupano della formazione dei bambini. Riley offre suggerimenti utili per ridurre l’uso della tecnologia, oltre a utilizzare esempi di vita reale degli effetti della tecnologia su genitori e figli. Quale è il messaggio principale di questo libro? L’autrice ricorda ai genitori che non possono usare solo la tecnologia per crescere i propri figli. La tecnologia infatti, se usata senza buon senso e criterio, può ostacolare lo sviluppo e la crescita dei bambini. Bisogna tornare al calore dell’interazione umana e lasciare alla tecnologia lo spazio minimo indispensabile.

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