giovedì, Dicembre 12 2024

Il fatto che viviamo iperconnessi, ormai, è una realtà consolidata. Se pensiamo a dei giovani tra i 16 e i 34 anni non fatichiamo a immaginarli connessi a Internet 24 ore su 24, soprattutto tramite il proprio smartphone. E le ricerche non fanno che confermare queste percezioni.

Da un lato si nota la crescente richiesta di informazione e intrattenimento da parte delle persone più attive e dinamiche della società, dall’altro si vede chiaramente come la tecnologia e i nuovi media siano ormai pervasivi, oltre ogni misura, nella nostra vita quotidiana.

Come usiamo lo smartphone nel tempo libero?

Se fino a qualche anno fa, quando ad esempio si andava in vacanza al mare, si tendeva a lasciare il cellulare in stanza perché “si poteva rovinare tra sabbia e acqua”, pian piano lo smartphone sotto l’ombrellone è diventato fondamentale, quasi quanto la crema abbronzante e gli occhiali da sole.

È solo un esempio su come il nostro tempo libero non sia più concepibile senza un cellulare tra le mani.

Spesso si pensa che siano principalmente i giovanissimi che fatichino a staccarsi dai loro schermi. Eppure, alcune ricerche mostrano il divario tra i 20/30enni e i 40enni rispetto al desiderio di abbandonare il telefono nel tempo libero. Sembra paradossale per certi versi: chi ha avuto il telefono in età più avanzata nella propria vita, fa più fatica a staccarsene. Perché siamo così risucchiati dal nostro smartphone? Ecco almeno tre elementi:

1. La sua ubiquitaria (e bulimica) presenza: lo smartphone è sempre con noi, sempre a portata di mano, piccolo, tascabile, facilmente consultabile ovunque.

2. La sua facilità di utilizzo: Non occorre “studiare” molto per saper usare un cellulare, è uno strumento pressoché alla portata di tutti.

3. Il carattere imprevedibile tramite cui funziona il meccanismo delle
notifiche
: se non spegniamo e non silenziamo il nostro cellulare siamo potenzialmente invasi da notifiche, messaggi, input in qualsiasi ora del giorno e della notte.


Come lo smartphone influisce sul modo di trascorrere tempo in famiglia

Secondo alcuni animatori turistici, che per lavoro organizzano il tempo libero di amici, coppie, famiglie, negli ultimi decenni sono stati numerosi i cambiamenti maggiori negli ultimi decenni si vedono a tavola. Come riporta l’articolo Smartphone e vacanze: come ci comportiamo? (smartbreak.it), Dario, un animatore, ad esempio, racconta: “Vedo continuamente famiglie che non parlano tra loro, tutti incollati al telefono, ognuno con le proprie applicazioni. Io nel mio piccolo, nel briefing di inizio vacanza, invito sempre gli ospiti a non utilizzare il cellulare a tavola, perché penso sia un momento importante per stare insieme. Fino a qualche anno fa, nelle sale ristorante si vedevano bimbi in lacrime e pappette che volavano, ora si vedono teste chine sugli schermi. Vedo bimbi di 24 mesi che guardano video su Youtube, ancor prima di saper parlare!”

Stimolare l’attività fisica e l’interazione sociale nei più giovani

Osservano inoltre gli animatori che è cambiato il comportamento nella fascia d’età dai 12 ai 18 anni, il cosiddetto “Junior Club”. “Dal 2010/2011 ho notato il cambiamento radicale: – spiega sempre Dario, facendo riferimento alla sua esperienza – prima erano ragazzini instancabili che giocavano continuamente, ora riuscire a fargli fare una partita a beach volley è già un successo. Vedo ragazzini stanchi e con poca energia, c’è un problema legato alla sedentarietà penso. Nel nostro lavoro cerchiamo di proporre attività nuove e stimolanti: una di queste per esempio è “Animatore per un giorno” in cui il ragazzo fa dalla mattina alla sera il lavoro con il nostro staff, venendo responsabilizzato”.

Stabilire delle free zone

Dopo aver ritagliato delle ore senza l’uso degli smartphone, che piano piano dobbiamo provar a incrementare, il secondo passo da fare nel digital detox è quello di stabilire delle free zone. Ovvero dei contesti particolari dove evitare il più possibile l’uso di smartphone o device mobile. Per esempio durante le uscite con il proprio partner oppure le serate con gli amici. Ma anche mentre giochiamo con i nostri figli o andiamo a trovare dei parenti. Riuscirci può sembrare banale ma se siamo assuefatti da notifiche, messaggi e e-mail all’inizio non sarà per niente semplice. Possiamo usare dei piccoli espedienti per evitare di guardare lo schermo dello smartphone. Usiamo per esempio un orologio digitale e quando sentiamo il bisogno di prendere il telefono guardiamo lo schermo dell’orologio. Possiamo usare delle tecniche di digital detox anche a lavoro? La risposta è sì. Ovviamente tutto si base sull’organizzazione. Per evitare di essere disturbati da continue email possiamo scegliere solo degli orari a intervalli regolari dove controllare la casella di posta elettronica, nel resto della giornata silenziamo il servizio e continuiamo senza interruzioni le nostre operazioni. In più cerchiamo di evitare di leggere email, rispondere alle chiamate o di non staccare dai dispositivi elettronici una volta finito l’orario di lavoro.

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