giovedì, Dicembre 12 2024

Un paio di anni fa, in una parrocchia di Roma dove ero catechista, stavo trattando il tema dell’Annunciazione. Ho colto, quindi, l’occasione per parlare un po’ della famiglia terrena di Gesù. Ad un certo punto, non ricordo in relazione a che cosa, una bambina ha affermato: “La mia più grande paura è che i miei genitori divorzino…” Dopo quella sua esternazione, sono seguiti i commenti dei compagni, che, uno dopo l’altro, hanno iniziato a dire: “Sì, è anche la mia”. E lo hanno detto tutti. Erano dieci bambini, non certo un campione rappresentativo tale da permetterci di asserire che “la paura più grande di tutti i bambini è la separazione dei genitori”, ma quell’episodio mi ha fatto riflettere. Non sono né psicologa né pediatra, ma quel giorno ho riflettuto molto sul fatto che i bambini non vengono separatamente dal padre e dalla madre, ma dall’unione dei due e nessuna legge, nessuna ideologia potrà mai cambiare questa realtà. Senza giudicare tutte quelle persone che hanno trovato nel divorzio l’unica soluzione ai loro problemi, credo che non si possa dimenticare che per i bambini la divisione dei genitori resta un dramma.

La separazione: fonte di sofferenze per coniugi e per i figli

La fine di un matrimonio è sempre fonte di sofferenze e disagi. Verità scontata. Essa non dovrebbe però essere un punto di arrivo della riflessione, ma un punto di partenza o di ripartenza. Due persone che si sposano nutrono, più o meno consapevolmente, speranze ed aspettative verso la loro unione: si presume che se due persone decidono di sposarsi è perché credono e si augurano di trascorrere serenamente il resto della loro vita insieme. Quali che siano i motivi che possono portare ad una separazione, certo è che in ogni caso si tratta di un fallimento che lascia delle ferite. Ma cosa succede quando il divorzio avviene tra persone che hanno dei figli? Come vivono i bambini la separazione dei propri genitori?

Molti sono dell’idea che i bambini possono crescere bene anche con dei genitori separati: ciò che conterebbe per il bambino, infatti, sarebbe l’amore della mamma e l’amore del papà… non l’amore tra la mamma e il papà.

Ma è davvero così?

Il conflitto: prima causa di dolore per i figli

Molti psicologi concordano sul fatto che i figli crescano meglio con dei genitori separati piuttosto che in un clima di conflitto con genitori che vivono assieme. Sono di questo avviso, ad esempio, il Dott. Marco
Schneider, psicologo e psicoterapeuta sistemico familiare e la Dott.ssa Stefania Ferrari, psicologa e mediatrice familiare. Stando ad uno studio da essi realizzato, ci sarebbe una stretta correlazione tra il conflitto fra i genitori (uniti o separati) e il malessere psicologico dei figli. Secondo loro è quindi più importante che i genitori non siano in conflitto piuttosto che siano insieme. Ci sono poi situazioni estreme, in cui la separazione si presenta come l’unica via d’uscita. Nell’udienza generale di mercoledì 24 giugno 2015 Papa Francesco affermava che «ci sono casi in cui la separazione è inevitabile, a volte può diventare perfino moralmente necessaria». Ci sono infatti situazioni opprimenti, in cui «si tratta di sottrarre il coniuge più debole o i figli piccoli alle ferite più gravi causate dalla prepotenza e dalla violenza, dall’avvilimento e dallo sfruttamento, dall’estraneità e dall’indifferenza».

Il luogo ideale per crescere resta, però, una famiglia unita

Tuttavia, sebbene le prime cause di malessere per i bambini sono il conflitto e la violenza, non possiamo dimenticare che anche il divorzio in quanto tale – anche quando vissuto in apparente armonia – genera in loro delle lacerazioni. I figli sono il frutto di un’unione, non vengono da due persone singolarmente prese. Questo, a livello biologico e antropologico non può essere considerato un fatto irrilevante:  i figli, venendo dal quella unione, vogliono parteciparne e in essa cercano protezione. I bambini non solo preferiscono vivere con entrambi i genitori, anziché passare da una casa all’altra, ma sono felici di vedere che la mamma e il papà si amano. Crescere in una famiglia unita li aiuta ad acquisire sicurezza e fiducia nelle relazioni umane.

La relazione dei genitori: primo modello relazionale per i figli

Non può essere trascurato il fatto che i bambini imparano a relazionarsi  con gli altri, compresi i futuri fidanzati o coniugi, sulla base delle relazioni che hanno vissuto con i genitori e che hanno visto tra i genitori. Una persona che ha assistito al disgregarsi del proprio nucleo famigliare può essere poco propensa a credere nei rapporti solidi e duraturi e può avere difficoltà ad impegnarsi seriamente in una relazione perché, anche se magari inconsapevolmente, la teme. Sono molti i disagi che possono nascere da questa condizione che, in ogni caso, viene percepita dal bambino come una condizione anomala. È ciò che dimostrano uno studio riportato sul Corriere della Sera e uno studio realizzato dal “Centro de Psicología Clínica y Psicoterapia”.

L’amore tra i coniugi: un bene anche per i figli

L’uomo e la donna diventano padre e madre insieme, nello stesso momento. Vedere il papà che ama la mamma e viceversa può aiutare il bambino a scoprire che cos’è l’amore. Chi ha fallito nell’impresa di mostrare la meraviglia dell’amore sponsale non va stigmatizzato: condannare qualcuno dall’esterno è facile quanto ingiusto. A tutti coloro che stanno per avventurarsi nella missione di diventare genitori, però, bisogna ricordare che coltivare l’amore non sarà un bene solo per loro, ma anche per i figli: per i bambini, infatti, non sarà lo stesso vedere che i genitori vivono una relazione coniugale feconda, serena, armoniosa o subire i loro conflitti, fino al giorno della divisione definitiva.

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