giovedì, Dicembre 12 2024

“Bisogna godersi la vita, prima di creare una famiglia”. Questa espressione, che i giovani, almeno in Occidente, si sentono ripetere e si ripetono spesso, lascia intendere che formare una famiglia significhi non godersi più la vita e soprattutto che la famiglia non meriti di essere considerata una priorità.

D’altronde, ci sono altre cose più gratificanti. E, se è vero che prima o poi, forse, bisogna fare lo sforzo di creare un nido, meglio che ciò avvenga il più in là possibile, dopo aver fatto “tutto il resto” fino all’assuefazione.

Meglio “pensare prima a se stessi” e “divertirsi”, invece di prendere in considerazione “troppo presto” l’idea di sacrificarsi per un progetto d’amore che ci trascenda e ci chiami a donare tutti noi stessi.

Questa visione si riflette e viene presentata spesso anche nei media…

Se ci raccontano dell’innamoramento, ma non parlano di famiglia

Non occorre essere critici cinematografici di professione per constatare che sono davvero pochi i film il cui soggetto della sceneggiatura sia una coppia giovane con dei figli piccoli.

Quel periodo della vita sembra privo di attrattive, monotono, se non alienante.

Cosa potrebbe mai esserci di interessante e avventuroso nella vita di due persone che passano le loro giornate a cambiare pannolini, a preparare pappette o a cantare ninne nanne?

Molto meglio raccontare ciò che precede quella fase: ovvero l’innamoramento.

Molto meglio parlare proprio di altro, raccontare viaggi in altri mondi, piuttosto che mostrare la vita quotidiana di un papà e una mamma che non distinguono più il giorno e la notte.

Spot pubblicitari e giovani: se ciò che conta sono i sogni individuali

Sono molte le pubblicità che evitano di mostrare la vita di giovani mamme o papà alla prese con dei bebè e che preferiscono presentare uno stile di vita che sia all’insegna del divertimento, piuttosto che del sacrificio.

“Tutto ruota intorno a te”, è il messaggio che, implicitamente o esplicitamente, viene dato spesso ai ragazzi attraverso i media.

“Tutto ruota intorno alla tua forma fisica, ai tuoi interessi, alla tua voglia di uscire, di viaggiare”.

“Tutto ruota attorno al tuo desiderio di consumare bibite, cibi, relazioni…”.

In sintesi “tutto ruota intorno alla tua voglia di libertà assoluta”.

Con un neonato non hai tempo, forza, soldi per “consumare”, non hai la possibilità di inseguire una libertà assoluta, perciò non c’è posto negli spot per quella particolare fase della vita, a meno che non si tratti di spot sugli omogenizzati o sui pannolini.

Un figlio non toglie la vita, la riempie

Non è un mistero che sposarsi e mettere al mondo dei figli richieda grandi sacrifici… Quando si diventa moglie o marito, quando si diventa madre o padre, niente ruota più intorno a noi, siamo noi che ruotiamo attorno alle persone che amiamo.

Pochi, però, ci dicono quanto sia bello, appagante, stimolante vivere per qualcun altro, piuttosto che per se stessi; quanto sia bello dare la vita senza riserve, invece di mettere al primo posto il proprio interesse; aiutare qualcun altro a crescere, maturare, realizzarsi invece di inseguire esclusivamente dei sogni individuali.

L’arrivo di un bambino è spesso associato alla segregazione perenne, all’insonnia, all’impossibilità di fare qualsiasi cosa.

Pochi ci dicono che con un figlio la vita non finisce, diventa solo più interessante; che un figlio non impedisce di uscire, di viaggiare, chiede solo di farlo in modo diverso, rispettando i suoi ritmi.

Pochi ci dicono che un figlio non ti chiede di non avere più tempo per te, ti chiede di essere creativo per riuscire a ricavarlo.

Comunicare la bellezza di essere famiglia

È vero che la scelta di formare una famiglia deve essere ponderata e forse non esiste “un’età giusta” per investire in un progetto tanto grande, importante, faticoso. Certamente bisogna aver raggiunto una certa maturità. per dedicarsi a un’impresa simile.

Tuttavia, mettere al mondo una nuova creatura è un’avventura che non ha nulla da invidiare alle avventure di Peter Pan o di Alice nel Paese delle meraviglie.

Perché non esplorare un po’ di più quel mondo? Perché non comunicare la bellezza di formare una famiglia – magari anche a giovane età, quando energie e vitalità sono ancora dalla nostra parte?

Perché non utilizzare film, canzoni, pubblicità per raccontare che prendersi cura di un “noi” ci arricchisce anziché impoverirci e che farlo da giovani non significa smettere di godersi la vita ma iniziare a goderne in un modo nuovo?

Cari registi e pubblicitari, pensateci: mostrare le gesta di due neo-genitori potrebbe essere molto più bello, interessante e divertente di quanto non crediate…

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