giovedì, Dicembre 12 2024

Durante i mesi di novembre 2009 e gennaio 2010 si sono tenute a Bogotà e in diverse capitali dell’America Latina le presentazioni dello studio “La generazione interattiva in America Latina. Bambini e adolescenti davanti ai teleschermi.” Nel corso degli stessi mesi sono state realizzate diverse presentazioni di un altro studio più settoriale, “La generazione interattiva in Spagna. Bambini e adolescenti davanti ai teleschermi” le cui conclusioni sono state affidate al V Congresso Internazionale di EducaRed, intitolato Innovare nella scuola. Modelli, specialisti e protagonisti della integrazione dei TIC. Entrambi gli studi, realizzati da esperti dell’Università di Navarra e patrocinati dalla Fondazione Telefonica e EducaRed, formano parte del Programma di ricerca Generazione Interattiva e sono stati realizzati con un campione di più di 25.000 minori dai 6 ai 18 anni in Sud America e più di 13.000 in Spagna, grazie alla collaborazione di centinaia di centri educativi. Questi lavori di ricerca si propongono di definire alcuni modelli di uso e di valutazione in relazione con i diversi tipi di schermi: televisione, Internet, videogiochi e cellulari.

Per quanto riguarda l’America Latina, lo studio è stato realizzato tra gli studenti di Argentina, Brasile, Cile, Colombia, Messico, Perù e Venezuela. Tra le sue conclusioni, emerge che il 95% degli adolescenti tra i 10 e i 18 anni accede in modo abituale a Internet, l’83% dichiara di avere un telefono cellulare e il 67% afferma di giocare con i videogiochi. Per questi giovani, Internet è uno dei media preferiti, anche quando non dispongono di un accesso alla rete a casa, dal momento che moltiplica le possibilità di accesso e generazione di contenuti e di comunicazione con i propri simili. Sebbene esista la tendenza progressiva ad avere Internet in casa, il 48% dei giovani tra i 10 e i 18 anni utilizzano i cibercafè come posto abituale per navigare, malgrado la fonte principale di apprendimento sia stato un contenuto educativo, come la scuola: il 30% del totale usa le apparecchiature della scuola per navigare e il 19% di loro cita un professore come fonte di apprendimento.

Lo Studio in America Latina pone in evidenza due tendenze con alcune conseguenze educative importanti: il consolidamento della cultura da “stanza da letto”, vale a dire quando vivono in un proprio habitat, isolato dalla vita familiare e spesso strutturato per aprirsi ad una forma globale di universo interattivo; e l’accesso solitario ai teleschermi come la forma più abituale di uso e apprendimento. Tuttavia, nonostante in molte occasioni questa autonomia sia fomentata dagli stessi adulti – un 27% degli adolescenti, per esempio, ha ricevuto il cellulare dalle mani dei propri genitori senza chiederlo-, la cosa certa è che la loro preferenza di consumo dei media e dei teleschermi è chiaramente di tipo sociale: il 36% degli intervistati preferisce giocare in compagnia piuttosto che da soli, e anche il 51% sceglie di vedere la televisione insieme ad altri.

Inoltre la “generazione interattiva” è una generazione che gestisce la maggior parte delle proprie attività con il cellulare. Si utilizzano le nuove tecnologie non solo per comunicare, ma anche per gestire gli aspetti essenziali della propria vita come i momenti di riposo e le relazioni sociali.

In sintonia con lo studio realizzato in Spagna, il 70% dei minori afferma di utilizzare le reti sociali e quasi il 40% di questi internauti possiede una propria pagina web o ha generato alcuni contenuti nella rete. La capacità di intervenire nella rete aumenta con l’età a partire dai 16 anni: il 50% dei giovani infatti costruisce o amministra da sè i propri blogs o pagine web. I contenuti più visitati – musica, sport, giochi, sono anche i temi che si ripetono con maggiore frequenza nelle loro pagine web e blogs.

Il posto più abituale dove navigare è la propria casa: l’89% nel caso di adolescenti tra gli 11 e i 18 anni e l’87% nel caso di bambini. Al secondo posto si trova la scuola: il 28,5% dei maggiorenni e il 31% dei bambini. Inoltre, il 71% degli intervistati afferma di avere una connessione a Internet, percentuale che si eleva all’82% nel caso di adolescenti. Entrambi i dati evidenziano l’alta penetrazione di Internet nelle case con minori, in comparazione con il 51% dei dati ufficiali dell’INE sul totale delle case spagnole.

Lo studio constata anche alcuni aspetti con implicazioni educative importanti come il fatto che la navigazione solitaria è predominante tra gli adolescenti (85%), mentre più del 30% dei bambini naviga con alcuni familiari. Rispetto al modo di imparare a navigare, un 70,2% degli intervistati riconosce di aver imparato a navigare in forma autonoma, mentre il 16% ha imparato dai propri genitori e il 7% dai propri professori.

Per scaricare le conclusioni di entrambi gli studi:

Spagna: http://www.generacionesinteractivas.org/?p=1630.

America Latina: http://www.generacionesinteractivas.org/descargas/9conclusiones.pdf

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