giovedì, Dicembre 26 2024

I genitori sono sempre più preoccupati per le molte ore che i loro figli trascorrono su Internet. Infatti, un genitore su due dichiara di essere molto allarmato per i potenziali pericoli derivanti dalla navigazione dei propri figli su siti con contenuti inappropriati o sessualmente espliciti. È quanto emerge da una recente ricerca condotta da Kaspersky Lab, multinazionale che opera nel settore della sicurezza informatica, con oltre 400 milioni di clienti in tutto il mondo.

Il grooming (“sextortion”) e il cyberbullismo sono i pericoli di Internet più temuti dai genitori.

Tuttavia, questa ricerca porta alla luce molti altri dati molto interessanti. Il 41% dei genitori intervistati teme infatti che i propri figli possano essere contattati da estranei malintenzionati tramite Internet. Si tratta dello spiacevole fenomeno del grooming, che abbiamo già affrontato nell’articolo Come evitare che vostro figlio diventi vittima di grooming. In breve, il grooming è il fenomeno dell’adescamento e del grooming di bambini su Internet da parte di adulti che, per conquistare la loro fiducia, fingono di entrare in empatia con loro, di capirli e di dare loro affetto per poi soddisfarsi sessualmente, ad esempio ottenendo immagini di nudo del bambino. È quindi fortemente legato alla pedofilia e alla pornografia pedofila. In realtà, in molti casi l’adescamento è il preludio al vero e proprio sfruttamento sessuale dei bambini.

Inoltre, il 40% dei genitori intervistati si è detto molto allarmato dal fatto che i propri figli condividano troppi dati personali. A volte informazioni semplici e banali, come l’indirizzo di casa o il numero di telefono, sono dati sensibili che, se pubblicati con leggerezza sui social network, sono a disposizione di chiunque. Inoltre, tra tutti i pericoli di Internet, cresce la preoccupazione che i nostri figli possano essere vittime del cyberbullismo, una vera e propria piaga sociale del nostro tempo, che ha già causato molte morti e suicidi tra i giovani di tutto il mondo. Secondo un’indagine condotta su 400 giovani dalla società di sicurezza informatica ESET, il 36% dei giovani tra i 14 e i 29 anni in America Latina ha dichiarato di aver subito un qualche tipo di attacco durante la navigazione in Internet. L’Austria è tra i Paesi europei con i dati più preoccupanti per quanto riguarda la violenza tra i ragazzi di 11-15 anni. In generale, la media dei Paesi europei e del Nord America è dell’11%. Per ulteriori informazioni sul cyberbullismo, consigliamo il nostro articolo La rappresentazione mediatica della delinquenza adolescenziale.

Quali sono gli strumenti per una difesa sicura ed efficace: il controllo dei genitori?

Nonostante tanta ansia e preoccupazione, un ultimo dato curioso emerge da questa ricerca. Mentre due terzi dei genitori intervistati (61%) temono che i loro figli possano navigare da soli e raggiungere siti pericolosi, solo un quarto di loro (24%) ha installato sistemi di parental control, cioè software che limitano l’accesso a determinate categorie di pagine web considerate pericolose. Quindi, il 76% dei genitori è molto preoccupato per i propri figli, ma in pratica non fa nulla per difenderli dai potenziali rischi della rete. In altre parole, esiste una radicata consapevolezza delle minacce, ma manca un’adeguata conoscenza degli strumenti giusti per difendersi da esse. Tuttavia, i mezzi esistono. Basta conoscerli e usarli. Oltre all’installazione di sistemi di filtraggio familiare, basta avere buon senso, magari navigando insieme ai figli, soprattutto se minorenni, ed esercitare un costante controllo, guida e orientamento, anche con la collaborazione degli insegnanti della scuola.

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