giovedì, Novembre 7 2024

Leggere o raccontare storie ai bambini è un’usanza molto diffusa in tante famiglie.

Talvolta, diventa un vero e proprio rituale, tra mamme, papà e figli: in certe case, la sera, senza storia, non si può nemmeno ipotizzare di andare a dormire.

I bimbi amano ascoltare racconti, perché li coinvolgono emotivamente, stimolano la loro fantasia e al tempo stesso li aiutano a comprendere e categorizzare la realtà che li circonda.

Inoltre, il racconto è uno strumento educativo preziosissimo: il bambino, che si immedesima nei personaggi, si confronta con loro, è portato a chiedersi cosa sia più o meno giusto fare di fronte a problematiche concrete e impara dalle conseguenze di determinate azioni.

Non tutti sanno, però, che non ha dei vantaggi solo raccontare storie a dei bambini, ma anche ai neonati…

Non è mai troppo presto per cominciare…

A partire dai 6 mesi, il neonato è in grado di ascoltare un racconto, pur senza comprendere, ovviamente, il significato delle parole che vengono pronunciate.

Il bambino, fin da piccolissimo, percepisce la differenza tra un dialogo e una narrazione ed è molto propenso a lasciarsi intrattenere da quest’ultima.

La lettura precoce, viene consigliata non solo perché gradita dal piccolo, ma anche perché lo aiuta a sviluppare le sue capacità emotive e relazionali.

Inoltre, una ricerca condotta da Suzanne M. Egan e Aisling Murray dell’Istituto di ricerca economica e sociale irlandese, ha dimostrato che leggere ai neonati aiuta a migliorare anche lo sviluppo cognitivo già nei primi mesi di vita. Secondo lo studio, i bambini di 9 mesi ai quali in età precoce vengono lette favole o racconti ottengono punteggi più alti nei test di sviluppo cognitivo.

Insomma, se pensiamo che la lettura sia una sana abitudine da far prendere ai ragazzi, teniamo conto che prima iniziamo a farli appassionare, meglio è!

Se la lettura di un genitore è percepita come un atto di amore

Altro motivo per cui viene caldeggiata la lettura in tenerissima età è che la relazione adulto-bambino viene in questo modo rafforzata.

Il bimbo percepisce la lettura da parte del genitore come un gesto d’amore. Il momento della lettura, se ripetuto con costanza, magari in uno stesso orario e nel medesimo luogo, diviene un rituale importante, un momento speciale nell’arco della giornata.

Leggere ad alta voce ai bambini: un’attività che rinsalda la fiducia

Stando alle parole della Dott.ssa Rossella Benedicente, Psicologa-Psicoterapeuta-Sessuologa, attraverso la lettura “adulto e bambino entrano in sintonia reciproca in una comunicazione intensa e piacevole fatta di emozione, complicità e fiducia che rinsalda il loro legame affettivo. Dal punto di vista emotivo consente di esplorare le sue emozioni più intime in compagnia degli adulti che possono contenerlo, rassicurarlo, fornirgli spiegazioni.”

Tuttavia, anche qualora il bambino fosse troppo piccolo per capire la storia, non è troppo piccolo per apprezzare le attenzioni che riceve.

Perciò, sebbene possa sembrare poco sensato leggere un racconto a qualcuno che non comprende ciò che diciamo, ricordiamo che invece è molto più importante per i nostri bimbi di quanto non possiamo immaginare… e, perchè no, è importante per noi, per staccare dalla routine e immergerci, almeno per un po’, in mondi fantastici, dove non c’è posto per i nostri problemi…

E voi lettori, avete esperienze in questo campo? Siete soliti raccontare storie ai vostri bambini? Come vivete il vostro “momento della lettura”?

Se volete, scrivetelo nei commenti.

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