Adolescenti Usa e social. Sempre meno Facebook e più TikTok
Quale è l’attuale relazione tra gli adolescenti statunitensi e i social network? Che utilizzo ne fanno e quante ore passano davanti agli schermi dei loro smartphone? Questi e altri ancora, sono i quesiti che si sono posti i ricercatori del Pew Research Center, famoso centro studi di indagini sociali ed economiche con sede a Washington. In una loro recente ricerca, è emerso che le preferenze del teenager Usa sono radicalmente cambiate nel corso dell’ultimo decennio.
Un dato su tutti: sempre meno giovani seguono Facebook. Ad oggi infatti, solo un terzo degli adolescenti negli Stati Uniti usa il social di Mark Zuckerberg, che è diventato ormai uno strumento utilizzato per lo più tra gli adulti. Per capire il suo crollo, basti pensare che la quota di adolescenti su Facebook, è passata dal 71% del 2015 – quando era la piattaforma più seguita dai giovani – al 32% del 2022.
Quali social seguoni i giovani statunitensi
E chi ha preso nel frattempo il trono di Facebook? TikTok senza dubbio. Circa il 67% degli adolescenti, infatti, afferma di utilizzare TikTok. Il 16% afferma addirittura di usarlo quasi costantemente. Youtube rimane il social più vincente in tutte le fasce d’età, sia tra gli adulti sia tra i giovani. Tra gli adolescenti in particolare, l’uso di YouTube è aumentato del 10% in tre anni, passando dall’85% nel 2018 al 95% del 2021.
Tutte le altre piattaforme sono distaccate di molto. Solo il 23% degli adolescenti usa Twitter, il 20% Twitch, il 17% WhatsApp, il 14% Reddit e solo il 5% usa Tumblr.
Ma a cosa è dovuto questo cambiamento nelle preferenze dei giovani Usa? La ricerca del Pew Research Center non lo spiega, essendo una indagine di tipo sostanzialmente quantitativo. Ma possiamo ben capire il motivo per cui TikTok spopola tra la tutta la Generazione Z scalzando Facebook. Basta fare un giro su TikTok e capiamo subito che si tratta di social diretto, creativo e dall’interfaccia intuitiva, ricca di filmati molto brevi ma spesso curiosi e divertenti. La Generazione Z, che ricordiamo comprende i nati tra il 1997 e il 2012, è la prima generazione ad essersi sviluppata potendo godere dell’accesso ad Internet sin dall’infanzia. Si tratta di nativi digitali considerati avvezzi all’uso della tecnologia e dei social media. Sono abituati fin dalla nascita a creare contenuti e a condividerli su internet. TikTok offre ai suoi utenti proprio questo, vale a dire la possibilità di sentirsi creativi e di esprimersi in maniera originale, senza seguire schemi e rigide strutture, proprio come un artista bohémien, libero e anticonformista. TikTok può essere vista come un app-specchio. La videocamera dello smartphone diventa uno specchietto, una vera e propria finestra nella cameretta dei teenagers e uno strumento per mettere a fuoco la propria identità e il proprio stile di vita. Gli altri social, Facebook in primis, non hanno questa caratteristica e presentano una struttura più rigida e classica, con flussi di contenuti diversi. Basta pensare che Facebook nata per mettere in contatto amici di Università, mostra i suoi contenuti nel Feed in base a quelli prodotti dagli amici e dagli utenti che seguiamo. E’ una logica editoriale ormai decisamente superata. L’algoritmo di
TikTok, punta al contrario, e con grande successo, a sfamare gli interessi degli utenti con catene di video brevi selezionati in base agli interessi personali, seguendo una logica da Discovery Engine, da motore di ricerca che porta l’utente alla scoperta di nuove cose, in un potenziale regresso all’infinito, e non più uno spazio familiare dove seguire le vite dei propri amici e cari.
Social e differenza di sesso ed etnia
Al di là dei dati, emergono anche delle interessanti differenze nell’uso di Internet e dei social media a seconda del sesso, dell’etnia e del livello di reddito. I ragazzi, per esempio, sono più propensi a utilizzare YouTube, Twitch e Reddit (tutti popolari per i videogiocatori), mentre le ragazze hanno dichiarato di essere più spesso su TikTok, Instagram e Snapchat. Gli adolescenti afrodiscendenti e ispanici risultano essere su Internet più frequentemente delle loro controparti caucasiche. Mentre l’uso “costante” di Internet è stato registrato più frequentemente tra gli adolescenti che vivono in famiglie con un reddito annuo compreso tra 30mila e 75mila dollari.
La fuga dai social è lontana
Il Pew Research Center ha anche chiesto ai giovani statunitensi che consapevolezza abbiano del loro uso di Internet. La maggior parte di loro, (55%) afferma di trascorrere la giusta quantità di tempo su queste app e siti, mentre circa un terzo degli adolescenti (36%) riconosce di passare troppo tempo sui social media. Solo l’8% degli adolescenti pensa di trascorrere troppo poco tempo su queste piattaforme.
Alla domanda sull’idea di rinunciare ai social media, il 54% degli adolescenti afferma che sarebbe almeno un po’ difficile rinunciarvi. Al contrario, solo il 15% di loro afferma che rinunciare ai social media sarebbe molto facile e lo farebbe senza problemi.
Insomma, la fuga dai social per i giovani statunintensi è ancora lontana, a discapito troppo spesso della privacy. Ma il nostro invito è sempre lo stesso: i social sono buoni e utili, ma solo attraverso un utilizzo ponderato e di buon senso.