giovedì, Dicembre 12 2024

Auto tragicamente accartocciate sull’asfalto ancora fumante, famiglie intere distrutte, giovani vite spezzate. Non è il trailer di un film di guerra, ma purtroppo la triste realtà di ogni giorno; quella degli incidenti stradali. Sempre più persone infatti perdono la propria vita sulla strada, soprattutto a causa di banali disattenzioni mentre si è alla guida, in particolare per l’uso del cellulare.
Cellulare alla guida: i numeri tragici di un problema mondiale. Il ministro italiano delle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Del Rio, ha recentemente rivelato che l’80% degli incidenti stradali è provocato in Italia dall’uso dello smartphone. In pratica, 8 persone su 10 perdono la propria vita per leggere un sms, inviare un messaggino su Whatsapp o per vedere una notifica su Facebook. Un dato incredibile, che ci deve far riflettere. Ma in questa triste statistica, non c’è solo l’Italia. In tutta Europa la situazione è altrattanto grave. E’ ancora molto lontano l’ Obiettivo 2020 per la sicurezza stradale dell’Unione Europea, che intende diminuire drasticamente entro questo decennio il numero delle vittime degli incidenti stradali. I numeri infatti ancora una volta sono impietosi. Nel 2015, sono state ben 26.302 le persone decedute in tutta l’Unione Europea. Quasi come una guerra. E tra le cause, ai primi posti, oltre allo stato di ebbrezza e alla eccessiva velocità, c’è sempre l’uso improprio del cellulare mentre si guida.

Anche negli Usa, la situazione è altrettanto allarmante, nonostante una legislazione molto severa che considera pericoloso chi sta alla guida con il telefonino quanto chi alza il gomito con l’alcool. Ma le sanzioni molto pesanti evidentemente non sono bastate a fare da deterrente e a ridurre il numero degli incidenti stradali, che hanno subito una brusca impennata dell’8% in più nel solo 2015. Per cercare di porre un rimedio, è stato introdotto recentemente nello Stato di New York il Textalyzer, una sorta di etilometro per cellulare, in grado di misurare per così dire il tasso messaggistico di chi è alla guida. Il funzionamento di questo nuovo dispositivo è molto semplice. In caso di incidente stradale, il poliziotto potrà chiedere la consegna del telefonino e utilizzare il Textalyzer per entrare nel sistema operativo e verificare le attività più recenti effettuate dal guidatore. Lo strumento è in grado, infatti, di determinare quando e come l’autista ha utilizzato il proprio smartphone. Un eventuale rifiuto a consegnare lo smarphone, prevede il ritiro immediato della patente.
Per il momento è ancora in fase di sperimentazione, ma se avrà successo, il Textalyzer potrà essere esteso anche nel resto degli Stati Uniti, e perché no, anche nell’America Latina o in Europa.


Uso del cellulare alla guida: cosa rivela la ricerca scientifica

I dati statistici che abbiamo visto sull’uso improprio degli strumenti digitali quando si è alla guida, sono confermati anche da molti neuroscienziati. Secondo recenti ricerche, chi usa uno smartphone mentre guida ha un rischio statistico di provocare un incidente stradale ben quattro volte superiore rispetto al normale. Addirittura un rischio maggiore rispetto a chi è in stato di ebbrezza o sotto effetto di droghe. Inoltre, nel laboratorio di Scienze cognitive applicate dell’Università dello Utah stanno analizzando da qualche tempo, con speciali simulatori di guida virtuali, quale sia il reale impatto dei display degli smartphone e dei tablet, sulle performance dei conducenti e sulla sicurezza stradale. I risultati sono scioccanti. Si registra una vera e propria cecità da disattenzione, che aumenta drasticamente il tempo e la capacià di reazione del guidatore di fronte a un evento imprevisto come ad esempio una frenata o una sterzata. In pratica, i display tecnologici provocano un assopimento sensoriale, in particolare di quello visivo, determinando un abbassamento della nostra soglia di attenzione alla guida. Cosa che invece ad esempio non viene registrata se si ascolta la radio. Un campanello di allarme molto
forte, che deve farci riflettere seriamente sull’uso delle tecnologie digitali quando si è alla guida.

Sanzioni e campagne di prevenzione non bastano: serve fare media education

Certo, al di là di questi dati e di queste ricerche scientifiche, deve far riflettere molto il fatto che un cellulare possa condizionare emotivamente le nostre azioni e il nostro comportamento quando si è al volante, al punto tale da non saper resistere alla tentazione di leggere subito l’ultima notifiva arrivata, mettendo in grave pericolo la propria vita. Sono state fatte negli anni molte campagne di informazione e di prevenzione; ad esempo in Italia, in Gran Bretagna o in Messico. Ma se né leggi con sanzioni severe nè campagne di sensibilizzazione bastano, forse allora è arrivato proprio il momento di inserire dei percorsi di media education nelle scuole, nelle biblioteche, nelle università, negli ospedali e persino sui posti di lavoro, per aiutare le persone ad acquisire una precisa consapevolezza nell’uso di tablet e cellulari. Per imparare a gestire il nostro rapporto con la tecnologia in modo sano, equilibrato e intelligente, evitando qualunque tipo di eccesso e di malsana dipendenza. Occorre insomma disintossicarsi dai media, iniziando a fare dei buoni propositi digitali. Può salvare la nostra vita e quelle della nostra famiglia.

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