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A cura di Alessandra Caneva e Daniela Delfini. Un anno di zapping. Guida critica ai programmi televisivi 2010-2011. Osservatorio Media del Movimento Italiano Genitori (MOIGE). Edizioni Magi, 2011, 276 pag.

Piccoli libri crescono. Nel nostro caso è proprio bene dirlo, parafrasando il titolo del celebre romanzo di Louisa May Alcott. Con la pubblicazione 2010-2011 infatti, Un anno di zapping giunge ben alla sua quarta edizione, diventando da originaria scommessa editoriale a vero e proprio volume di riferimento nel panorama della critica della programmazione televisiva in Italia.

L’obiettivo dell’Osservatorio Media del MOIGE, curatore del volume, è sempre lo stesso: offrire alle famiglie uno strumento valido di orientamento ai contenuti della tv, attraverso una guida critica e dettagliata di oltre 130 programmi, andati in onda in fascia protetta su canali generalisti, digitali e satellitari. Un servizio di media-education di cui le famiglie sentono sempre più il bisogno, di fronte all’esasperazione e all’imbruttimento dell’offerta televisiva italiana, portato avanti anche grazie alle numerosissime segnalazioni che giungono quotidianamente al MOIGE.

I programmi sono analizzati sia da un punto di vista tecnico, sia da quello sociale, con particolare attenzione ai messaggi trasmessi e alle idee veicolate. La scheda descrittiva di ogni trasmissione prevede, oltre che a una breve sintesi sui dati di produzione (durata, conduzione, autori, regia, ascolto medio, messa in onda), una vera e propria recensione critica con particolare riferimento all’idoneità o meno della visione da parte dei minori. La valutazione del programma è espressa in simboli: il bidoncino è associato a programmi di scarsa qualità, mentre la stellina, al suo opposto, è simbolo di alta qualità. Il pollice in giù è usato per i programmi non adatti ai minori, mentre il pollice in su indica i programmi con visione adatta a tutti. E’ sempre presente inoltre un’indicazione sulle fasce di età per cui il programma è più o meno adatto. Infine la conchiglietta, simbolo del MOIGE, viene utilizzata per indicare i programmi ritenuti «migliori» con contenuti adatti a tutta la famiglia.

La novità importante di questa quarta edizione è un’apposita sezione dedicata ai cartoni animati, mentre particolare attenzione è dedicata all’intera programmazione della fiction Rai e Mediaset in quanto è un prodotto che riscuote attualmente il più alto livello di audience e che quindi influisce in maniera più forte su valori e modelli di consumo, culturali ed educativi. Tra le varie recensioni critiche segnaliamo in particolare quella relativa alla serie seguitissima sulla vicende della famiglia romana dei Cesaroni in onda su Canale 5 in prima serata e giunta ormai alla quarta serie, a cui viene assegnata una valutazione decisamente negativa, dovuta soprattutto al passaggio di “genere”. Da simpatica e brillante sit-com come era agli inizi, si è passati infatti in questa ultima edizione ad un format decisamente più da soap opera, con meno slancio e più dramma, soprattutto per quanto riguarda le vicende sentimentali. Il risultato è un prodotto meno distensivo e che fa sorridere di meno.

Tra le recensioni più positive, segnaliamo senza dubbio Hanna Montana la serie tv della Disney che racconta la storia di una teenager americana che decide di avere una doppia vita: quella della famosa cantante Hanna Montana e quella della semplice studentessa. Del segreto sono a conoscenza solo la famiglia e gli amici più intimi. Un programma che merita addirittura la conchiglietta, quindi la valutazione massima del MOIGE, dovuta alla qualità e ai valori positivi trasmessi, che la rendono una sitcom adatta a tutte le età. La famiglia acquista un valore insostituibile, così come l’amicizia. In ogni episodio si cerca di dare una lezione di vita, con esempi concreti di buon vivere, senza sfociare nel paternalismo. Tra le altre recensioni, merita infine una citazione quella relativa al Grande Fratello, che forse merita la palma di peggior programma dell’anno. Un reality show dove non c’è limite alla volgarità e con una completa assenza di contenuti e idee. Ma forse in questo caso è come sparare sulla croce rossa.

In definitiva anche questa edizione di Un anno di zapping rappresenta un buon prodotto editoriale, addirittura ottimo nei suoi intenti di servizio pubblico di orientamento per le famiglie. Se si può avanzare una critica, o quantomeno dare una indicazione per la prossima edizione, è quella di allargare la recensione anche ai principali programmi della tv generalista in onda in fasce non protette, per consentire un orientamento ed una visione critica dei programmi anche in questi casi, tenendo presente che molti teenager ormai guardano la tv anche (e soprattutto) al di fuori delle fasce a bollino verde.

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