giovedì, Novembre 7 2024

La famiglia “esposta” ai media e all’influenza dei media, vecchi e nuovi, è stato il tema centrale del Congresso promosso dal Forum delle Associazioni di Famiglia nell’Aula “Spadolini” del Senato italiano, che ha visto la presenza di numerosi politici di diversi orientamenti, oltre ad esperti di comunicazione e di famiglia.

È necessaria un’azione congiunta di tutti gli attori coinvolti in questa sfida, dal momento che la questione richiede una risposta forte che va ben oltre le capacità della singola famiglia: associazioni, legislatori e scuola devono unire i propri sforzi per costruire un patto educativo che rigeneri le relazioni familiari, e di conseguenza anche sociali, fortemente influenzate da una “cultura da soap opera.” Belletti, presidente del Forum, ha proposto con convinzione la sfida di Giovanni Paolo II già espressa nella Familiaris consortio: la famiglia deve essere la vera protagonista nella trasformazione della società.

Durante il Congresso, oltre alle testimonianze di esperienze concrete promosse da alcune associazioni di famiglia in diversi ambiti (adozione, giovani recuperate dal traffico del sesso, festival sul cinema per famiglie, etc.), si sono presentati anche i risultati di una recente ricerca sull’esposizione ai media di bambini ed adolescenti, tra gli 11-18 anni, effettuata su un panel di 1.300 studenti italiani, condotta da Pietro Boffi per il progetto FUOCO (Famiglia Utente Occasionale Comunicatore Organizzato). I dati confermano l’influenza dei media, nuovi e vecchi, tra i giovani, i quali si mostrano tra l’altro pienamente coscienti di tale capacità di persuasione, percepita nella maggior parte dei casi come negativa da quasi il 70% degli  intervistati.

Un rappresentate del portale family anmedia, il Prof. Norberto González Gaitano, è intervenuto nel Congresso con la relazione “I rapporti familiari: rappresentazioni mediatiche e relazioni virtuali.”

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"Non penso che gli adolescenti stiano ricavando qualche cosa di utile da Internet che non possano trovare anche nelle loro famiglie"

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