Minori e internet: c’è bisogno di educazione
Madri e padri sempre più preoccupati per le tante ore passate dai propri figli su internet. Un genitore su due infatti dichiara di avere una forte ansia per i possibili pericoli di una navigazione su siti dai contenuti inappropiati o sessualmente espliciti. E‘ quanto emerge da una recente ricerca condotta dalla Kasperky Lab, multinazionale operante nel settore della sicurezza informatica, con oltre 400 milioni di clienti in tutto il mondo. Grooming e cyberbullismo sono tra i pericoli più temuti dai genitori su internet. Ma ci sono anche molti altri dati interessanti portati alla luce da questa ricerca. Il 41% dei genitori intervistati infatti teme che i propri bambini possano essere in qualche modo contattati su internet da estranei con cattive intenzioni. E‘ purtroppo il triste fenomeno del grooming, già affrontato nel nostro articolo Come evitare che i nostri figli cadano nella trappola del grooming. Il grooming è in poche parole il fenomeno di adescamento dei minori su internet da parte di certi adulti, che per guadagnarsi la loro fiducia fingono empatia, comprensione e affetto, con fini di soddisfazione sessuale (come ad esempio ottenere immagini del minore nudo). Pertanto è fortemente relazionato con la pedofilia e la pornografia infantile su internet. In realtà il grooming è in molte occasioni l’anticamera dello sfruttamento sessuale vero e proprio di bambini.
Il 40% dei genitori intervistati dichiara inoltre forte preoccupazione per una eccessiva condivisione dei dati personali. Informazioni a volte banali e semplici, come ad esempio l’indirizzo della propria abitazione o il proprio numero di telefono, sono a tutti gli effetti dei dati sensibili che, se pubblicati con leggerezza sui social netwoks, sono alla portata di chiunque. Tra tutti i possibili pericoli di internet, emerge inoltre sempre di più la preoccupazione che i nostri figli possano essere vittime del cyberbullismo, una vera e propria piaga sociale del nostro tempo, che ha già causato purtroppo molte morti tra adolescenti in tutto il mondo.
Secondo un recente rapporto dell’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), in Italia si registrano al momento per fortuna bassi episodi di bullismo fra i ragazzi. Appena il 5% dei teenager italiani, infatti, denuncia di essere stato vittima di questo tipo di abusi; ad avere dati migliori c’è solo la Svezia dove la percentuale scende al 4%. Al lato opposto della classifica a far
registrare le cifre più preoccupanti in tema di violenza fra minori tra gli 11 e i 15 anni c’è l’Austria. Più in generale, la media fra i paesi europei e del Nord America è dell’11%. Per approfondire il tema del cyberbullismo leggi il nostro articolo La rappresentazione mediatica degli adolescenti.
Quali sono gli strumenti per una difesa sicura ed efficace: il controllo parentale
Nonostante tanta ansia e preoccupazione, emerge da questa ricerca un dato finale molto curioso. Sebbene 2/3 dei genitori intervistati (il 61%) teme che i propri bambini possano navigare da soli su siti internet pericolosi, solo un quarto di loro (il 24%) ha installato sistemi di controllo parentale, vale a dire programmi che limitano gli accessi a determinate categorie di siti web ritenuti a bollino rosso. Il 76% dei genitori quindi si mostra molto preoccupato per i propri figli, ma poi all’atto pratico non fa nulla per difenderli o tutelarli dai potenziali rischi del web. In altre parole, c’è una forte consapevolezza delle minaccie, ma non una adeguata conoscenza degli strumenti opportuni per difendersi.I mezzi ci sono. Basta conoscerli e utilizzarli. Oltre all’installazione di sistemi di filtro familiare è sufficiente avere tanto buon senso, magari navigando insieme ai propri ragazzi, in particolare se minori, e soprattutto esercitare una costante attività di controllo, di guida e di orientamento, anche con la collaborazione degli insegnanti a scuola.