domenica, Novembre 24 2024

Anticipiamo il testo tradotto della conferenza del prof. Malo, Family or Families? Towards a Better Understanding of Humanization and Generativity, pronunciato a Budapest il 5 febbraio nel corso di un Convegno organizzato presso la Pázmány Péter Catholic University in Ungheria.

Si tratta di una riflessione antropologica sulla battaglia culturale in corso in Occidente che può cambiare le sembianze attuali della famiglia con danni incalcolabili per le persone. La famiglia è il luogo dell’umanizzazione della persona. È scritta nel suo DNA. Ma non si realizza automaticamente né si programma su misura.

Ricordiamo che alla conferenza internazionale sul tema della popolazione e sviluppo, che si è svolta al Cairo nel 1994, si è tentato di inserire il concetto di “famiglie” al posto di “famiglia”. L’attacco è stato respinto, ma solo in parte, perché nel capitolo dedicato alla famiglia si ignora completamente l’istituzione del matrimonio. Inoltre, invece, di riconoscere che la famiglia è una istituzione naturale e universale, si afferma ambiguamente che “esistono varie forme di famiglie in differenti sistemi politici, legali, sociali e culturali” e che “la composizione e la struttura della famiglia” cambiano con il cambiare della società.

E’ chiaro che per modificare la famiglia bisogna cancellare il matrimonio, distruzione che passa prima dall’indebolimento e la banalizzazione dell’istituzione, fino a giungere all’abolizione vera e propria. Primo passaggio di questa strategia è ovviamente il riconoscimento delle unioni di fatto e, soprattutto, dei matrimoni fra persone dello stesso sesso.

Si potrebbe pensare che i cambiamenti della famiglia e del suo fondamento, il matrimonio, non siano poi così gravi, poiché da una parte si può continuare lo stesso a produrre esseri umani, dall’altra le nuove forme di relazioni sessuali possono anche costituire un ambiente adeguato alla crescita e alla educazione dei figli.

L’autore di questo saggio argomenta contro questa pretesa, poiché — come dimostra in profondità— la famiglia è il primo luogo dell’umanizzazione sia per la sua capacità nel generare e rigenerare le persone e le loro relazioni sia perché solo nel matrimonio e nella famiglia si dà pienamente origine alla donazione e alla gratuità.

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