giovedì, Dicembre 12 2024
Può sembrare un paradosso, ma in una società dove la presenza e l’influenza dei mezzi di comunicazione è sempre più forte e pressante, la figura “dell’insegnante dei media”, cioè di una guida che sappia orientare ma anche educare al consumo dei contenuti mediatici, diventa fondamentale, soprattutto per le giovani generazioni. Quello che manca infatti alla scuola di oggi è proprio un riferimento pedagogico efficace nell’educare i giovani ai media. Questo è il punto da cui partono Paolo Braga e Armando Fumagalli nel loro articolo “Educare ai media con i media”, già anche disponibile sul sito dello Aiart e in prossima pubblicazione sul prossimo numero della loro rivista “La Parabola”. Lo riproduciamo per intero nella sezione Pubblicazioni e Documenti del portale, con autorizzazione dei suoi autori.

L’assunto di base è che i media sono ovunque, colonizzano spazi della vita quotidiana con proposte sempre più allettanti e onnipresenti (il videofonino), ma non sono studiati a scuola e sono criticati, proibiti, concessi, ma non commentati, a casa. Il punto, allora, non è tanto quello di un uso costruttivo dei media, che pur va incoraggiato, quanto quello di una solida introduzione ai media perché essi sono parte cospicua dell’ambiente dei ragazzi e lo sono, in massima parte, con una offerta del tutto indifferente a preoccupazioni formative. Una specie di media education che stimoli e guidi verso un utilizzo sapiente e costruttivo dei contenuti mediatici.

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