giovedì, Dicembre 12 2024

Siete dipendenti dal vostro cellulare? Se rispondente di no, forse dovete un attimo ripensarci, perché ormai tra WhatsApp, social network, app di vario genere, SMS e Internet siamo in molti a passare il tempo più con la testa piegata giù verso il proprio smartphone che con gli occhi al cielo o a guardare altri occhi.

Dipendenza dal cellulare: una ricerca svela quante volte al giorno lo utilizziamo

La dipendenza da cellulare è una triste realtà. Vi siete mai chiesti quante volte al giorno prendiamo in mano il nostro telefono, anche solo per vedere se sul display c’è qualche notifica di avviso o se qualcuno ci ha cercato? Ecco il numero medio: 221 volte. Lo svela una ricerca inglese dell’istituto OnePoll.

Secondo questo studio la dipendenza da cellulare è ormai un fenomeno diffuso in qualunque Paese avanzato, a prescindere dall’età, dal sesso e dalla condizione sociale. Cominciamo in media a usare lo smartphone alle 7:23 del mattino per finire alle 23:21 di sera, per un utilizzo complessivo totale di quasi 3 ore al mezzo al giorno. Queste ore moltiplicate per i sette giorni della settimana fanno quasi 24 ore. In pratica è come se passassimo un’intera giornata a settimana a interagire con il nostro telefono. E per cosa lo usiamo? Per andare sui social network, per inviare email, scrivere SMS, navigare sulla Rete, utilizzare app e ovviamente per telefonare. L’uomo è un animale sociale, ha bisogno di comunicare in continuo con gli altri, ma se non si sta attenti, si rischia di cadere nella trappola della dipendenza da cellulare e di andare in overdose digitale.

Dipendenza dal cellulare: manca la consapevolezza

Quello però che è davvero sorprendente è che non siamo assolutamente coscienti dell’utilizzo del nostro cellulare. Specifici test hanno rilevato infatti che le persone usano il proprio smartphone il doppio di quanto credono realmente di farlo. E se gli si fa notare un utilizzo elevato, i più negano convinti!

Si è persa completamente la consapevolezza e il controllo sul mezzo. Usare il proprio telefono è diventato un automatismo, cui non facciamo più caso.

Cosa succede se ci tolgono il cellulare? Removed Social il progetto fotografico di Eric Picksergill

A sottolineare con grande ironia e umorismo il fenomeno della dipendenza da cellulare, ci ha pensato di recente il fotografo americano Eric Picksergill. Con il suo progetto Removed Social, ha catturato, in una serie divertente di immagini alcuni istanti che ci ritraggono mentre usiamo il nostro smartphone anche nei momenti più intimi. Una riprova che ne siamo ormai davvero ossessionati. La galleria di immagini infatti mostra come ormai il telefono sia presente in ogni attimo della nostra giornata: mentre siamo a tavola in famiglia, quando siamo con i nostri figli, a letto prima di andare a dormire o appena ci svegliamo. La grande particolarità e originalità di questo progetto, sta nel fatto che il fotografo ha tolto il cellulare dalle mani dei suoi modelli. Resta solo la posa comica, la mano che stringe un cellulare inesistente, metafora fortemente ironica di come i nostri strumenti digitali ci diano solo l’illusione di comunicare con gli altri e di avere una vita sociale, mentre in realtà ci alienano, perché ci impediscono di instaurare rapporti reali e di dialogare e confrontarci con persone vere.

Una nuova cultura per il digitale: è possibile uscire dalla dipendenza?

La domanda di fondo allora è: siamo ormai rassegnati ad una continua aspettativa, ansia e dipendenza dal nostro cellulare e da tutti gli strumenti digitali in genere, oppure è ancora possibile trovare un giusto equilibrio? Siamo di fronte a un crescente distacco tra vita reale e virtuale, che sta mettendo in pericolo le nostre relazioni? Vale la pena imparare a fare dei buoni propositi digitali, magari con delle piccole rinuncie?

Per iniziare a darsi delle risposte, è bene avere allora la consapevolezza della necessità di creare e diffondere una “cultura” per un utilizzo corretto e appropriato dei new media e delle reti sociali.

E’ il primo passo per costruire nel nostro futuro una famiglia e una società equilibrata, libera e sana.

Manca una cultura per un utilizzo consapevole e cosciente di smartphone, tablet e simili. Così come esiste una vasta e diffusa cultura per una corretta e sana alimentazione, che ci preservi dalle malattie e ci permetta di condurre una vita equilibrata, altrettanto necessaria è una “dieta” tecnologica, per evitare eccessi dannosi che possono nuocere al corpo e alla mente.

La riflessione che dovremmo iniziare a fare è allora cosa ci sta togliendo realmente il digitale? Ad esempio in termini di capacità di ragionamento e di calcolo, di memoria e di attenzione. Quali valori importanti della nostra vita, come l’amicizia, l’amore o le relazioni interpersonali sta condizionando.

E’ possibile uscire fuori dalla dipendenza dal cellulare e rimettere la tecnologia al proprio posto, riuscendo a trovare un modo sano per far convivere la società dell’informazione con aspetti della nostra vita che stiamo trascurando? Non si deve eliminare la tecnologia, non avrebbe senso e sarebbe anacronistico. Ma si deve ridimensionare ed evitare utilizzi inutili, per ritrovare un equilibrio perso.

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