giovedì, Dicembre 12 2024

Il VII Congresso mondiale delle Famiglie ( www.worldcongress.org) si è svolto dal 15 al 18 maggio a Sydney, in Australia. Oltre 100 congressisti molto divers per competenze, e confessione religiosa si sono riuniti per discutere l’attuale necessità di articolare il progetto di un’economia stabile che funzioni e che lanci, come modello culturale la felicità della famiglia. Il WCF (Congresso Mondiale delle Famiglie) è un’organizzazione internazionale che ha lavorato per diversi anni per difendere l’immagine della famiglia naturale contro il costante disprezzo e perfino l’aperta ostilità di cui è vittima, ad opera di alcune strutture governative e di noti movimenti culturali ispirati dall’ideologia di genere che tentano di modificare l’agenda pubblica sulla famiglia. Sin dal 1997, questa iniziativa ha avuto luogo in sette città diverse, a partire da Praga (1997), Ginevra (1999), Città del Messico (2004), Varsavia (2007), Amsterdam (2009), Madrid (2012) e ora a Sydney (2013). Il Dr. Allan Carlson, famoso pensatore e attivista nordamericano, è stato colui che si è dedicato all’ardua impresa di sviluppare e promuovere personalmente questa iniziativa, eminentemente internazionale e multiculturale, assumendo come fondamento e ispirazione l’articolo 16 quater della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani: La famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato.

In questa occasione, il WCF è stato ospitato presso il “Parco Tecnologico dell’Australia”, un grande edificio industriale situato a Redfern, a circa 15 minuti dalla Sydney Opera House, icona e simbolo della città e del suo successo. Come al solito, il Congresso è stato avviato con l’intervento del Dr. Carlson, che ha illustrato le linee guida generali della manifestazione, ringraziando i partecipanti e il comitato organizzatore. La sua relazione si può riassumere nei seguenti tre idee: più casa, più vita familiare, più economia.

“Il mondo attuale -ha detto Carlson – ha urgente bisogno di più uomini e donne che possano costruire un focolare”( home builders and home makers). I partecipanti, docenti universitari, attivisti sociali e pensatori di tutto il mondo, hanno partecipato al congresso di Sydney per discutere a grandi linee della attuale necessità di ri-collegare il progetto economico globale con le esigenze delle famiglie di oggi. L’origine delle tradizioni religiose, professionali e sociali dei congressisti è stata molto varia, ma non per questo meno amichevole e divertente: pastori luterani, patriarchi ortodossi, sacerdoti cattolici, ebrei, musulmani, membri della stampa, fondatori di movimenti sociali e accademici. Il primo giorno del Congresso è stato caratterizzato dalle sagge parole del mio maestro e amico Peter Elliott, vescovo ausiliare della città di Melbourne e direttore dell’ Istituto Giovanni Paolo II per il Matrimonio e la Famiglia (Australia), che ha sottolineato l’importanza di difendere l’istituzione del matrimonio dalla sottile avversione di un mondo sempre più secolarizzato che ha preso le distanze dalle tradizioni cristiane. Possiamo dire che questa idea è stata la principale direttrice di tutto il congresso. Successivamente, il Dott. Bradford Wilcox, direttore del National Marriage Project dell’Università della Virginia, servendosi di serie statistiche, ha spiegato l’importanza del la presenza del padre nella creazione di un ambiente salutare per i bambini, così come le probabili conseguenze del suo eventuale abbandono. In seguito, il dottor Patrick Fagan, noto medico irlandese e pensatore sociale, ha spiegato le conseguenze demografiche di un mondo che ha abbandonato il desiderio di perpetuare la propria esistenza.

La formula magica che il Dott. Fagan ha presentato per dare sostegno a questa idea è la seguente: la separazione irrazionale della religione dal matrimonio e dalla famiglia provoca l’”inverno demografico” … che sta dilagando in alcune delle nazioni più antiche e importanti d’Europa e del mondo. La conclusione del Congresso si riflette nella formulazione della Dichiarazione Ufficiale-Sydney WCF VII, che contiene le idee centrali della manifestazione nella formulazione di una proposta sociale e politica. Vi si afferma chiaramente la emergente necessità di un’economia produttiva che sia supportata da famiglie solide. Questo concetto è avallato dalla ricerca scientifica che dimostra inconfutabilmente i vantaggi che hanno i bambini nati in ambienti familiari stabili in termini di salute, istruzione e formazione umana. Sono loro che dovranno diventare nel corso del tempo adulti e cittadini protagonisti dello sviluppo – non solo economico – di tutti i paesi e le nazioni.

Senza dubbio, per garantire che il nostro sistema economico attuale favorisca e soddisfi le reali esigenze dei nuclei familiari con bambini, il WCF di Sidney ha ricordato all’umanità, tra le altre cose, che: 1) il sistema economico deve essere al servizio della famiglia, e non la famiglia al servizio dell’economia o dello Stato, 2) che un’economia così strutturata deve porsi come obiettivo centrale la realizzazione della vita domestica come un vero e proprio motore per la salute sociale, 3) che le imprese e i governi dovrebbero prendere in considerazione e rispettare nel loro sistema di tabulazione dei pagamenti e nelle politiche del lavoro le esigenze della famiglia naturale, 4) che il PIL dovrebbe essere ridefinito per includere il valore economico del lavoro non retribuito svolto a casa (e nella comunità) per le famiglie, 5), che si deve studiare il concetto di salario familiare al fine di ridefinire l’attuale sistema di tabulazione dei salari e fiscale così che si possa, nella pratica, favorire la famiglia naturale.

Rafael Hurtado Domínguez è docente del Dipartimento de Lettere della Università Panamericana-Guadalajara (Messico)

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