giovedì, Dicembre 12 2024

Sembrano innocui, anzi utili… possiamo credere che ci aiutino ad essere vicini a persone con le nostre stesse esigenze e a confrontarci su cosa sia più giusto fare. A volte, invece, sono deleteri. Stiamo parlando dei gruppi whatsapp creati dai genitori per restare connessi con altri papà e mamme di bambini o ragazzi che hanno la stessa età dei propri figli o che frequentano un medesimo ambiente (scuola, sport, catechismo). Si è mancati ad una riunione? Un’insegnante vuole raggiungere immediatamente tutti i genitori dei suoi alunni? Il proprio figlio mente sui compiti da fare?
Nessun problema: c’è il gruppo whatsapp dei genitori.

Oltre alla tempestività con cui vengono divulgate le informazioni importanti, degli aspetti positivi ci sono: la chat, ad esempio, può favorire la consapevolezza di non essere gli unici ad affrontare determinati problemi, oppure offre la possibilità di avere sempre qualcuno che ci faccia da promemoria, se siamo un po’ smemorati. Non sono però da sottovalutare gli aspetti negativi legati a questo fenomeno…

Le manie di controllo

Essere in contatto con i genitori di bambini o ragazzi frequentati dal proprio figlio può farci cadere nella tentazione di controllarlo fino all’eccesso (per quanto riguarda i compiti, il suo comportamento in classe, le amicizie, i piccoli litigi coi coetanei…). Attraverso la chat, possiamo finire per informarci su di lui come se fossimo dei detective, risparmiandoci la fatica del dialogo diretto, liberandoci dall’impegno gravoso di dover conquistare la sua fiducia. Ricordiamo che se vogliamo interessarci sul serio a nostro figlio, la prima cosa da fare è costruire un legame solido con lui.


L’ansia da prestazione: se gli altri genitori sembrano perfetti

In chat ognuno tira fuori il meglio di sé. Nessuno scriverà che due minuti prima ha urlato talmente tanto forte da mettere paura a tutto il quartiere. Nessuno dirà che si sente un genitore incompreso, fallito, deluso. Eppure a tutti capita, a volte. In chat tutti siamo felici con i nostri adorabili angioletti, soddisfatti di loro, sorridenti nelle nostre foto appena scattate. Tutti sembriamo attenti a tutto: sappiamo qual è la merenda più sana o il gioco più educativo. Siccome conosciamo benissimo i nostri limiti, possiamo credere che gli altri genitori siano meglio di noi, più sereni, meno ansiosi, più pazienti e anche simpatici. Nell’apparente perfezione di chi scrive, si riflettono tutte le nostre fragilità e finiamo per sentirci inferiori… Quando succede, è bene ricordare che non esiste il genitore perfetto e non c’è chat che possa cambiare questa realtà.

Le piccole cose diventano drammi

A volte le altre mamme e gli altri papà offrono utili spunti di riflessione, con domande o osservazioni cui noi non avevamo pensato. Spesso, però, ci contagiano involontariamente con delle paranoie inutili. (“Quanti grammi di carne mangia vostro figlio?”, “Con quale acqua cuocete il brodo?”. Magari diamo da mangiare ai bambini con semplicità e naturalezza, finché non arrivano domande simili…)
Ognuno di noi ha delle paranoie inutili, il problema è che i gruppi whatsapp hanno il potere di diffonderle e di innescare anche in altri complessi evitabili… Ricordiamo che non tutte le preoccupazioni degli altri devono suscitare interrogativi sul nostro modo di comportarci…


Il piano genitoriale e quello scolastico rischiano di sovrapporsi

Non sono infrequenti i casi in cui i gruppi whatsapp dei genitori accentuano i contrasti tra famiglie e insegnanti. La facilità con cui si possono esprimere giudizi e la capacità di amplificare ogni dettaglio, proprie delle chat di gruppo, fanno sì, ad esempio, che ogni parola detta dalla maestra in classe, ogni episodio che coinvolga uno o più bambini, ogni difficoltà legata ai compiti o ogni piccola divergenza su metodi educativi o altro diventino casi di stato. I gruppi whatsapp per genitori legati alla scuola sono rischiosi anche perché aumentano la possibilità di intromissioni esagerate da parte delle mamme e dei papà nell’ambito scolastico. La chat non deve essere usata per lanciare sentenze come se fossero pietre: fomentando contrasti e discussioni interminabili facciamo del male prima di
tutto ai nostri figli…

Vogliamo passare più tempo su whatsapp a parlare dei figli o a parlare con i figli?

Altro pericolo: parlare tanto dei nostri figli con le altre mamme o con gli altri papà (va bene, forse, questo, è un pericolo che corriamo più noi mamme…) e parlare poco con i nostri figli. Utilizzare le reti sociali non è sbagliato, ma ricordiamo che esiste un rischio: sostituire i nostri rapporti a tu per tu con dei rapporti virtuali… Essere connessi su Internet non è un problema, il problema è se ci sconnettiamo con le persone vicine.

Gruppi whatsapp per genitori: una bella sfida

Vivere serenamente in chat, con persone che gestiscono situazioni simili alle nostre e che – volenti o nolenti – ci fanno mettere in discussione ad ogni bip del cellulare è una sfida. Come fare perché una bella occasione di confronto non diventi un dramma esistenziale? Voi avete esperienze su questo fronte? Come gestite la vostra permanenza in chat con altri genitori? Scrivetelo nei commenti! Chissà che le vostre “regole di sopravvivenza” non ci diano spunti per un prossimo articolo…

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