venerdì, Novembre 8 2024

Mindhunter

è una serie televisiva prodotta di recente da Netflix e diretta da un gruppo di registi di grande qualità come David Fincher ( Se7en, Fight Club, The Social Network), Asif Kapadia, Tobias Lindholm e Andrew Douglas. Basata sul libro Inside FBI s Elite Serial Crime Unit di Mark Olshaker e John E. Douglas, la serie racconta la storia di due agenti dell’FBI: Holden Ford (Jonathan Groff) e Bill Tench (Holt McCallany), che lavorano insieme per capire un nuovo fenomeno criminale , il “serial killer” che va al di là di ogni tipologia finora nota.

Gli agenti mettono in pratica un nuovo metodo di indagine ed identificazione del colpevole andando in varie prigioni degli Stati Uniti ad intervistare tutti i maggiori e famosi pluri omicidi che stanno scontando la loro pena.

Ambientata alla fine degli anni 70, Mindhunter ha tutti i requisiti per diventare una delle serie di maggior successo dell’anno. In effetti, Netflix ha fatto nuovamente centro, presentando una storia che rapisce al punto giusto la curiosità e l’attenzione degli appassionati del genere poliziesco, in perfetta linea con le ultime tendenze televisive che prediligono serie ad alto tasso di adrenalina.

La trama principale si basa sulle deviazioni psicologiche che danno origine ai comportamenti criminali tipici dei serial killer, il tutto ambientato all’interno di un duro contesto di abusi familiari. Questa idea è crudamente ripresa fin dai primi capitoli della serie, con un carico di immagini dure e inquietanti, ma senza scadere nella pura morbosità. Una convincente struttura narrativa ci accompagna attraverso i percorsi ardui della psicologia umana. Ci saranno molti momenti in cui lo spettatore dovrà osare, pensare e trarre le proprie congetture sulle molle più profonde dell’anima umana per trovare la logica di certi abominevoli comportamenti.

L’impianto dell’intera struttura narrativa sta tutta nei dialoghi tra Holden e Bill, che rivelano la fragilità e l’oscurità esistenziale dei vari serial killer e fanno riflettere lo spettatore su uno dei più grandi temi esistenziali: la necessità di sentirsi amati. La serie, infatti, si basa proprio sull’idea che il comune denominatore all’origine di certi terribili comportamenti criminali sia proprio la mancanza di amore e di affetto familiare. Risulterà evidente infatti che a tutti i serial killer di questa fiction è mancato il bacio o la carezza dei propri genitori quando erano piccoli. Senza alcun timore reverenziale inoltre, si fa menzione – con forte accento critico – a certe ideologie come il femminismo radicale, il machismo, la liberalizzazione delle droghe, il libertinaggio sessuale, l’individualismo e la violenza domestica.

Nonostante Mindhunter sia ambientata negli anni 70, tutti gli episodi sono di grande attualità e rivelano la finalità principale della serie: invitare i genitori a riflettere su propri doveri familiari, sul loro impegno di amore nei confronti dei propri figli, in una società che favorisce sempre di più l’egoismo e l’individualismo. Il messaggio che mandano gli autori è forte come un pugno nello stomaco: in una società apparentemente senza luce e speranza, l’egoismo e l’indifferenza non possono essere delle scelte, perchè il mondo reclama l’eroismo e il sacrificio di tutti.

In definitiva, Mindhunter ha il pregio di toglierci il velo dagli occhi per farci riflettere sui grandi problemi culturali, sociali e soprattutto familiari del nostro tempo, come già le serie Mad Men, Breaking Bad, In Treatment, Shameless e Dexter, avevano fatto in precedenza. A differenza di queste fiction però, dove la figura del padre di famiglia viene rappresentata sotto forma di antieroe, in Mindhunter si evidenzia la sua completa assenza nell’ambiente familiare. Ciò che la nuova serie mette a fuoco è proprio la necessità del recupero del ruolo genitoriale, padre e madre, per proteggere la vita dei figli. L’amore e l’attenzione negati al proprio figlio durante l’infanzia, – o peggio ancora l’abuso e la violenza – possono pregiudicare terribilmente la sua crescita e il suo futuro.

Avvertenze speciali: vi sono presenti alcune scene esplicite di sesso o di nudo ed un certo linguaggio altisonante

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