domenica, Dicembre 22 2024

Scegliere un film 2015, Edizioni San Paolo, Milano (prezzo 19,50 €, 278 pagine).

Non è necessario essere un appassionato o un fanatico del cinema per rendersi conto che i film che escono nelle sale ogni anno sono davvero tanti. E, come tutti sappiamo, più ampia è la scelta, più difficile è scegliere.

Allora ci si può chiedere: come si fa a scegliere un film, quali sono veramente buoni e quali, pur non valendo molto, hanno successo perché sostenuti da un sistematico lavoro di pubblicità?

Dal 200 esiste un volume di recensioni cinematografiche nato per soddisfare questa esigenza: “Scegliere un film”, coordinato da Armando Fumagalli, docente di Semiotica all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e direttore del Master universitario in Scrittura e produzione per il cinema e la fiction, e da Raffaele Chiarulli, dottore di ricerca in Comunicazione presso la stessa università, con la collaborazione di diversi esperti e critici del settore. Nonostante il cambio di editore, la collana ha mantenuto la sua identità e la sua funzione.

Il libro contiene le recensioni dei principali film usciti nell’ultimo anno.

Oltre al titolo, al regista, ai nomi degli attori principali e alla trama, i recensori forniscono chiavi di lettura per valutare i film da un punto di vista narrativo e antropologico. Delineano gli aspetti che ritengono problematici e indicano il tipo di pubblico a cui si rivolgono (adulti, ragazzi, bambini, tutti, ecc.).

Gli autori delle recensioni utilizzano anche le famose stelle (da 1 a 5) per suggerire immediatamente il valore del film.

De gustibus non est disputandum, si dice spesso quando si parla di opere di creazione artistica di successo, o presumibilmente artistica. Ed è proprio per questo che il gusto può essere condiviso, orientato e persino educato.

In realtà, qualcuno potrebbe pensare che non esistano criteri condivisi per catalogare i film “di qualità”, o che, anche se ci fossero, i gusti soggettivi potrebbero arrivare a influenzare la critica. Ognuno ha la propria sensibilità, il proprio carattere, la propria storia.

Non c’è dubbio che un film, in quanto opera d’arte, metta alla prova ciascuno di noi con il proprio bagaglio interiore, unico e irripetibile: è normale che in una certa misura entri in gioco la soggettività, così come è chiaro che ciò che dice un recensore non è da considerarsi “legge”, né si basa su basi matematiche. Tuttavia, è anche vero che in ogni contesto esistono parametri in qualche modo “oggettivi” per distinguere i prodotti di qualità da quelli meramente commerciali, frutto di mode passeggere.

Gli autori delle recensioni in questione hanno in qualche modo messo da parte i loro gusti personali. Ciò che li accomuna, oltre alla professionalità e all’esperienza nel settore dei media (acquisita lavorando come sceneggiatori, story editor e ricercatori sul campo), è la visione cristiana dell’essere umano.

Senza nulla togliere alla valutazione personale, Scegliere un film potrebbe essere un contributo davvero interessante e utile per chi vorrebbe avere un “team di esperti” nel campo dell’industria cinematografica e della serialità televisiva per decidere, con cognizione di causa, a quali film dedicare il proprio tempo e a quali, invece, non prestare molta attenzione.

Previous

Pubblicità e valori. Intervista con Alfonso Méndiz Noguero

Next

L'aiuto concreto agli altri cambia il mondo. Giocate

Check Also