domenica, Novembre 24 2024

Ethel e Ernest: un amore per tutta la vita, è un film di animazione, ottimo adattamento del romanzo di Raymond Briggs (The Snowman, Father Christmas), che racconta di un matrimonio la cui caratteristica principale è la sua straordinaria vita ordinaria. In questa storia non esistono supereroi, viaggi interplanetari in cui si gioca l’esistenza dell’universo, né la presenza di creature che minacciano la vita umana.

Viene semplicemente raccontato l’amore tra Ethel e Ernest, i genitori di Raymond Briggs, che aveva avuto da sempre l’ispirazione di fare un romanzo in loro onore. Sono sufficienti 94 minuti di film per definire cosa significa essere fedeli ai nostri tempi, vale a dire che cosa è l’amore nel tempo (direbbe Papa Benedetto XVI). Lei, Ethel, è una governante di 30 anni, la cui passione per la cura domestica impreziosisce e migliora la figura materna; lui, Ernest, è un maestro con idee rivoluzionarie e al tempo stesso con profondi valori e desiderio di paternità.

La storia si svolge nella Londra dagli anni Venti, attraversa i tempi cupi e tenebrosi della seconda guerra mondiale per arrivare al dopoguerra, e spingersi poi fino agli anni Sessanta. L’amore per il matrimonio e il calore della casa sono la “musica di sottofondo” di questo meraviglioso adattamento. Gustatevi attraverso questo film il senso nostalgico che ogni essere umano sperimenta nel ricordare i momenti della vita in cui abbiamo sperimentato l’amore di famiglia.

La casa è raffigurata come quel luogo paradossale (parole di G. K. Chesterton) da dove tutti siamo partiti e dove dobbiamo sempre ritornare, perché è qui che siamo amati incondizionatamente e senza termini. In contrasto con certe ideologie moderne che sostengono che la vita felice è quella piena di lussi e beni di ogni genere, Ethel e Ernest contrappongono la dolcezza del focolare della casa, i piccoli dettagli semplici e ordinari dell’affetto quotidiano. Si può ben dire che questo matrimonio incarna perfettamente le parole di San Josemaría Escrivá sulla vita realizzata: “Ciò che è necessario per raggiungere la felicità non è una vita confortevole, ma un cuore innamorato” (Solco 795).

Ethel e Ernest saranno ricordati da molti come personaggi di un film di animazione che regala una forte dose di realtà nel bel mezzo della superficialità del mondo contemporaneo. In questo contesto, la figura della casalinga è davvero ben riuscita. Senza vergogna, né complessi di inferiorità, Ethel è una donna perfetta che sa amare. La sua immagine sottolinea con decoro l’importanza del lavoro domestico delle donne. È un’offesa personale a coloro che disprezzano la cura del lavoro domestico e l’etichettano ingiustamente come occupazione di poco tempo.

Ma non è così, perché sapere come prendersi cura delle persone che si amano, è un compito arduo e indispensabile per vivere felicemente, soprattutto in un’era come la nostra. La negazione della maternità e il suo legame con i lavori domestici è indubbiamente un sintomo della decadenza sociale e spirituale. Un’umanità mancante nella figura femminile, e quindi materna, è un’umanità agonizzante.

Da parte sua, l’immagine di Ernest riflette in pieno i sacrifici che un padre di famiglia deve fare per portare avanti il suo patrimonio principale: sua moglie e i figli. Le frustrazioni della vita lavorativa e le preoccupazioni professionali che ogni uomo porta sulle proprie spalle è il tema principale del suo dramma umano. Alcune pragmatiche visioni del mondo potrebbero vedere Ernest come un conformista, incapace di gestire un’impresa o di avviare un business di successo. Tuttavia, la maturità che è proiettata nel suo arduo cammino ci evidenzia dell’altro. In ogni momento della giornata, Ernest dà forza e passione alla sua figura di padre, costruttore e protettore della casa, con grande intelligenza e saggezza, ma soprattutto esprime il suo amore per la moglie e il figlio. La loro partecipazione all’educazione a casa e alla famiglia lo rendono un modello quasi in pericolo di estinzione.

Queste caratteristiche del carattere di Ernest oscurano un certo femminismo radicale che descrive l’uomo come un oppressore della libertà delle donne e ostacolo al loro sviluppo sociale. Mi sembra che questo tipo di femminismo sia un vero cancro per la società, che si è diffuso rapidamente nella cultura occidentale e che è riuscito a penetrare le nostre coscienze, creando un clima negativo per l’educazione dei bambini, l’amore coniugale e la vita felice in casa. Ethel e Ernest sono una testimonianza davvero forte che la famiglia e l’educazione dei bambini sono una priorità urgente. La bella musica di Carl Davis impreziosisce ancora di più questo film di animazione, destinato a diventare un classico. Chiunque voglia capire la dinamica della famiglia nella sua espressione più genuina e ordinaria non può mancare di vedere questo grande lavoro.

Previous

Vivere al tempo di Internet: una riflessione necessaria per umanizzare una società sempre più digitale

Next

Vale la pena sposarsi? La parola a Hèctor Franceschi, professore di Diritto Canonico Matrimoniale

Check Also