sabato, Novembre 23 2024

Generazione Cloud. Essere genitori ai tempi smartphone e tablet, Michele Facci, Serena Valorzi, Mauro Berti, Edizioni Erickson, Trento 2013, pp.137.

Non è facile scrivere un libro sulla formazione e le nuove tecnologie che abbia un qualche contenuto innovativo. E’ possibile aggiungere qualcosa a quanto è già stato detto e scritto in questi ultimi anni?

Tuttavia, vi è una forza trainante che induce ad esplorare ulteriormente l’impatto delle nuove tecnologie: le sfide e le opportunità che sta generando il comportamento umano nell’ambiente digitale continuano ad evolversi con nuove caratteristiche che a loro volta hanno un impatto sociale e, quindi, un aspetto educativo di primaria importanza.

La casa editrice Erickson, espressione di un centro di ricerca a Trento che incentra la sua attenzione negli studi sull’educazione, ha pubblicato questo testo redatto da due specialisti in tema di impatto emotivo e cognitivo delle nuove tecnologie e da un sovrintendente della polizia di Stato. I temi affrontati sono molteplici: l’identità digitale, il ruolo educativo della famiglia, le emozioni e le relazioni nell’era digitale, le nuove dipendenze, la scuola nell’era digitale… L’ultimo capitolo si concentra sui consigli pratici per svolgere il proprio ruolo educativo in relazione a questo settore.

Il libro parte dall’assunto che le nuove tecnologie possono influenzare positivamente o negativamente le relazioni, ma vi è un pre-requisito, la cui esistenza è supportata da numerosi studi, che acquista sempre maggiore importanza: le modalità di dialogo, di aprirsi agli altri, per mostrare il proprio privato e le proprie emozioni si cominciano ad esprimere in ambito familiare e da lì si proiettano in altri contesti, compreso quello digitale. A volte le tecnologie isolano i familiari tra loro, alienandoli dalle persone che sono fisicamente più vicine e che li conoscono meglio, mentre li avvicinano a situazioni e persone che sembrano offrire maggiori capacità relazionali, ma che, in realtà, richiedono più tempo e una certa maturità perché le possibilità di moltiplicare le relazioni e i contenuti si traducano in un effettivo arricchimento personale. Il modo in cui gli educatori utilizzano la tecnologia e il tempo effettivo che i genitori dedicano ai loro figli determinano in modo significativo i modelli di utilizzo della tecnologia: il modo in cui gli educatori gestiscono il loro profilo nei social network, vivono il multitasking, o navigano in Internet sono esempi e modelli molto influenti che divengono complementari allo stile di vita degli amici e della più vicina cerchia sociale. Senza una solida base educativa, i giovani si educano sulla strada…sulla strada “virtuale”.

Nessun dubbio sulle potenzialità migliorative e valorizzanti delle nuove tecnologie, ma nel corso degli anni gli educatori cominciano a individuare le tendenze di utilizzo e influenze sul piano antropologico che riflettono i limiti della condizione umana. Il testo analizza in modo sintetico e utile alcune delle situazioni che si sono venute a creare negli ultimi anni e che richiedono una particolare attenzione in tema di educazione:

• Dipendenza dalle relazioni virtuali

• Dipendenza dal sesso virtuale

Net compulsion: gioco d’azzardo patologico on–line, shopping compulsivo o commercio compulsivo on-line

Net gaming (MUD’s adiction ) : dipendenza da videogioco on line

• Sovraccarico di informazioni : eccesso cognitivo o informativo

Oltre ad analizzare alcuni casi concreti riguardo a queste dipendenze e con alcuni dei pericoli in agguato nell’ambiente digitale, gli autori sottolineano l’importanza della formazione nei settori sociologici primari, come la famiglia o la scuola perché davvero le nuove tecnologie sostengano l’evoluzione dell’individuo e di relazioni sociali profonde, tanto on-line che off-line.

I consigli offerti a educatori, genitori e ragazzi vanno in due direzioni: creare abitudini che diano profondità alle relazioni, affinché sia il peso specifico degli individui e delle relazioni tra loro a determinare le modalità di utilizzo della tecnologia; saper leggere e interpretare la realtà e comportamenti esterni delle persone che intendiamo educare. Tutto questo richiede tempo, tempo di qualità, non una generica attenzione.

Tra i vantaggi del testo la sua brevità e il fatto che, anche se scritto da specialisti del settore si rivolge a un vasto pubblico, utilizzando un linguaggio semplice e coinvolgente. Tra i limiti, si precisa che i dati delle indagini sono forniti solo in parte, inoltre in alcune occasioni si concentra sulle proposte educative o analizza alcuni comportamenti senza supporto scientifico, ma tutto questo è compensato con interessanti riferimenti e da una sostanziosa bibliografia.

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