“Non lo sapevo, ma ti stavo aspettando”: un libro scritto da un giovane per i giovani
Abbiamo intervistato Cecilia Galatolo, studentessa di Comunicazione presso l’Università della Santa Croce e scrittrice esordiente, col suo romanzo dal titolo “Non lo sapevo, ma ti stavo aspettando” (costo 10 euro, Casa Editrice Mimep Docete), che uscirà a breve su Amazon e prossimamente nelle librerie. Cecilia ci racconta la storia di Gianmarco, un ragazzo sensibile e intelligente, che però non mette a frutto i suoi talenti. Cerca il piacere e il divertimento, senza impegnarsi seriamente in nulla, tantomeno con le ragazze. La sua vita, però, viene sconvolta da alcuni avvenimenti. Un incontro, in particolare, porterà il ragazzo a mettere in discussione il suo modo di vivere e a capire che forse, anche se non lo sapeva, era fatto per qualcosa di più grande di ciò per cui stava vivendo…
Non lo sapevo, ma ti stavo aspettando. A cosa allude questo titolo?
Il protagonista, Gianmarco, è un ragazzo che vive aspettando qualcosa, ma non sa cosa… Crede di divertirsi ma in realtà si sente solo e frustrato, perché non trova nulla che risponda ai desideri più profondi del suo cuore. Cerca il piacere, ma in realtà desidera essere accolto, compreso, ascoltato; cerca compagnia, ma sogna una ragazza che lo valorizzi e lo sproni a dare il meglio di sé. Gianmarco crede di essere felice pensando solo a se stesso, ma in realtà desidera donarsi. Il ragazzo, insomma, vuole trovare e dare Amore, ma non lo sa finché non ne fa esperienza e finché non comincia ad offrire la sua vita.
Che cosa determina il cambiamento di Gianmarco?
Molte volte sono degli incontri, delle relazioni significative a farci cominciare un determinato percorso, a farci mettere in discussione, a farci fare scelte importanti e difficili. Anche nel caso del protagonista è una relazione a determinare un grande cambiamento, seppure graduale: un rapporto d’amicizia molto, molto particolare… che lo arricchirà, pur facendolo soffrire molto. Non voglio aggiungere altro, però: rischio di svelare troppo…
Quando hai pensato di scrivere questo libro? A che scopo è scritto?
Ho deciso di scrivere questo romanzo due anni fa. Ciò che mi ha motivato è stato il desiderio di mostrare a tanti ragazzi e ragazze, giovani come me, che vivono nell’incertezza o nella mediocrità che li attende una strada più ricca di quella che stanno percorrendo… E che non ha importanza quale sia il loro punto di partenza, perché si può sempre cambiare direzione. Ho scelto di scrivere un romanzo perché ho pensato che mostrare una vita letteralmente trasformata dall’Amore potesse essere più convincente e stimolante di una “teoria” sull’amore.
Ho cercato di evitare moralismi e di usare un linguaggio famigliare ai giovani. Per quanto riguarda la storia, sebbene sia inventata, devo dire onestamente che ho preso molto spunto dalla mia vita e da situazioni vissute realmente sulla mia pelle… Questo libro, in parte, è una testimonianza: non è un libro autobiografico, ma di sicuro c’è molto di me, del mio rapporto con Dio. E c’è anche molto del mio fidanzato, che – pur non avendo nulla a che vedere con il protagonista, come ci tiene a precisare – si è avvicinato veramente alla fede solo negli ultimi anni, affascinato dalla mia esperienza di fede. E, anche se mi piacerebbe poter dire di avere usato una fervida fantasia, ammetto di aver trascritto (con il suo permesso) molti dialoghi realmente esistiti tra noi.
Delle mie amiche, leggendo in anteprima il romanzo, si sono commosse in alcune parti. Ed è stato bello poter dire loro: “Quelle parole sono state pronunciate davvero…”Intervista di Maria Giacinta Spezia, della casa di Maria LINK
– per ordinare il libro dal catalogo della casa editrice: www.mimep.it/…/fam-e-…/non-lo-sapevo-ma-ti-stavo-aspettando/
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